Il prof. Magno Intrega la risposta del Prof Zorzi con una nota indirizzata al Sindaci del Comune di Erchie e di Torre Santa Susanna.
Leggo con molto piacere la nota di commento e risposta del Prof. Gianni Zorzi, consulente di Heracle e noto esperto d’impiantistica dedicata al trattamento di rifiuti organici, in merito alle mie considerazioni espresse pubblicamente sull’impianto di Erchie in data 05/07/2016.
La soddisfazione alloggia in un duplice aspetto:
1. la possibilità offerta dai Media di esprimere considerazioni di ordine tecnico-programmatiche è stata attentamente valutata e recepita dalla Herache, titolare dell’autorizzazione provinciale per la realizzazione dell’impianto di Erchie; è questo un ottimo esempio di come sia possibile, se pur a distanza e senza alcuna conoscenza personale, dialogare al fine di raggiungere, senza condizionamenti, ricadute positive di ordine sociale ed ambientale;
2. quanto riportato nella mia nota ha sortito, come si riporta, “larghi margini di condivisione”.
Nella nota di risposta del Prof. Zorzi si evidenzia che le intenzioni di Heracle sono realmente quelle di migliorare l’impronta ecologica dell’impianto, realizzando tutte quelle attività di controllo e di monitoraggio che si rendono necessarie per rendere realmente compatibile l’impianto con la realtà territoriale nel quale l’Autorizzazione provinciale ha, inequivocamente, sancito.
Il riferimento all’installazione di un sistema di monitoraggio delle componenti odorigene previste dall’autorizzazione (Ammoniaca, Carbonio Organico Totale, Idrogeno solforato) attraverso l’innovativa strumentazione dei “nasi elettronici”, proposta dallo scrivente, permetterebbe di prevedere un monitoraggio in continuo, una diretta trasmissione remota ai Comuni ed agli Enti interessati ed anche, una rappresentazione pubblica dei risultati, attraverso schermi a led da installare nei comuni di Erchie e Torre S. Susanna.
Ben altra cosa è l’olfattometria dinamica che, se pur regolata dalla norma UNI EN 13725-2003 (Determination of odour concentration by dinamic olfactometry), non permette di quantizzare in termini di concentrazione gli inquinanti odorigeni presenti; infatti il parametro di valutazione analitica è quello delle “unità odorigene” (U.O./mc) che, nel qual caso è stato definito nell’AIA come limite inferiore pari a 300 U.O./mc.
L’applicazione del “naso elettronico” comporta la necessità di conoscere tutti i parametri olfattivi esistenti e riportati nella L.R. 23/2015, sia a monte che a valle dell’inizio dell’attività, individuare le concentrazioni dei parametri previsti (NH3 – TOC e H2S), tarare i sensori alle concentrazioni limite; l’operazione di “istruzione” e “taratura” dei sensori costituisce un elemento essenziale, congiuntamente ad una centralina di dati meteo, per ottenere ottimi risultati di monitoraggio.
Condivido, con il Prof. Zorzi, che il recupero della componente “organica” è la più complessa da gestire, ma l’applicazione di nuove tecnologie compensa i rischi.
Concordo, ancora, che vi sarà un ulteriore aumento della produzione delle componente organica e che la Puglia ha una situazione impiantistica del tutto deficitaria; ciò però non può costituire alcuna giustificazione all’attivazione di processi di monitoraggio delle matrici ambientali e di una diretta informazione alle popolazioni interessate.
La voglia di “far bene le cose”, come riportato nella nota, deve avere un ampio spettro e quindi interessare non solo le matrici ambientali ma anche tutto ciò che indirettamente viene prodotto dall’impianto (sovvalli) che, opportunamente trattati e recuperati possono costituire un ulteriore beneficio sociale.
Ove Heracle si facesse, in qualche modo, carico di sviluppare ulteriori iniziative di “recupero” dei rifiuti trattati e fosse disponibile a creare opportunità di lavoro locale anche nella “gestione” ambientale ed agricola del compost di qualità prodotto, è evidente che anche l’approccio delle popolazioni all’impianto sarebbe, presumibilemnete, differente.
Heracle, pur in possesso dell’AIA e dell’autorizzazione a costruire, non abbia remore e timori che ulteriori integrazioni positive sull’impianto, in termini di monitoraggio delle matrici ambientali, di recupero di componenti che costituiscono ancora una risorsa, di gestione demandata del compost prodotto, ecc. ecc. possano costituire una “sospensione” dell’autoriz-zazione AIA in essere; tali interventi, ove Heracle fosse disponibile, comporterebbero solo ed esclusivamente un “beneficio sociale” e, ritengo, come tale possa essere accettato.
Infine, un ringraziamento va al Prof. Zorzi per avermi risposto, aprendo un ulteriore spiraglio prospettico ed ai Media che hanno permesso tutto ciò.
prof. dott. Francesco Magno