L’analisi del ciclo vita (Life Cycle Assessment, LCA) è una metodologia standardizzata di fondamentale importanza per lo studio del ciclo vita di materiali e processi dal punto di vista del consumo di risorse materiali ed energetiche, fornendo un chiaro profilo del loro impatto ambientale. Nello specifico del settore rifiuti, la cui criticità a livello ambientale è ben nota, l’analisi LCA risulta essere cruciale per individuare strategie di ottimizzazione sia a monte (selezionando materiali riciclabili o compostabili) che a valle del processo (migliorando i meccanismi di gestione del waste).
L’obiettivo del progetto PIA Opticompost (2021-2024) è quello di sviluppare delle soluzioni tecnologiche e gestionali innovative per l’ottimizzazione del processo di compostaggio e, allo stesso tempo, di valutare e verificare che alcuni materiali ritenuti compostabili su scala laboratorio (secondo lo standard UNI EN 13432:2002) lo siano anche a livello industriale.
A tale scopo, due diversi studi LCA di tipo comparativo, hanno permesso di valutare:
La LCA di prodotto ha permesso di calcolare gli impatti di 1 kg (unità funzionale dello studio) di stoviglie biodegradabili e compostabili (B&C) (i.e. piatti in polpa di cellulosa, bicchieri in PLA e posate in Mater-BI®) confrontato con 1 kg dei relativi benchmark (polimeri tradizionali) di mercato (e.g. PP). Lo studio ha coperto le varie fasi del ciclo vita dei suddetti prodotti, considerando la produzione del materiale base, la manifattura del prodotto e il suo fine vita (approccio cradle-to-grave). I risultati hanno dimostrato che le stoviglie B&C ottengono prestazioni ambientali migliori, con un valore di circa 2 kg di CO2 eq contro i 6 kg di CO2 eq delle stoviglie tradizionali (valore minimo), che diventano 3,9 kg di CO2 eq contro i 7,7 kg CO2 eq nel caso dei valori massimi.
Lo studio LCA di processo si concentra sul compostaggio industriale realizzato nell’impianto di Erchie (BR) gestito da Heracle s.r.l, per il trattamento di FORSU al fine di ottenere 1 ton di compost (unità funzionale dello studio).
L’analisi vede il confronto di due configurazioni:
I confini del sistema includono il trasporto e la ricezione in impianto della FORSU fino alla produzione del compost, considerando i consumi di diesel, energia elettrica e acqua di processo, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti non compostabili, con approccio cradle-to-gate.
Il confronto dei risultati LCA ottenuti per 1 ton di compost prodotto nei due diversi scenari dimostra un sostanziale miglioramento degli impatti (-25% in media) nella configurazione ottimizzata, dovuto all’abbassamento dei quantitativi di materiale non compostabile, altrimenti destinato a incenerimento.
Infine, un terzo studio LCA è stato condotto comparando lo scenario ottimizzato (compostaggio) con due diversi scenari ipotetici di conferimento, e.g. discarica e incenerimento, per lo smaltimento di 1 ton di FORSU (unità funzionale dello studio). Dai risultati si osserva come gli scenari alternativi mostrino prestazioni ambientali nettamente inferiori rispetto al compostaggio.
In questo articolo i risultati della ricerca presentati a ECOMONDO 2024
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